Volume 17


***ATTENZIONE***
Di seguito sono riportate informazioni sui contenuti del manga già edito in Italia,
se non vuoi avere informazioni su tali volumi non leggere oltre.



Maya si trova nell'ufficio di Masumi Hayami, in cui è stata convocata. Lui le riferisce d'aver saputo cosa è successo al teatro Atena e, per tutta risposta, la ragazza chiede d'essere licenziata, visto che oramai non dovrebbe più essere considerata un prodotto valido. Masumi, tuttavia, afferrandola con le dita per il mento, le chiede di non parlare alla leggera del suo talento d'attrice e la incita ad andare avanti, ignorando i fischi ricevuti in teatro, la prossima volta che salirà sul palcoscenico. Maya è molto stupita nell'udire quelle parole da parte dell'uomo che, intanto, le comunica d'aver deciso che dovrà prendere parte a una commedia folcloristica che si terrà in uno dei teatri Daito, unendosi a un'altra compagnia. Maya, però, continua ad avere delle remore e, iniziando a piangere, ribadisce di non riuscire a salire sul palcoscenico, in quanto non riesce a smettere di pensare a quanto è accaduto alla madre e, quindi, al fatto che per poter recitare abbia abbandonato la propria casa e che la madre sia morta nel tentativo di poterla ritrovare.
Nel frattempo, anche le segretarie dipendenti della Daito spettegolano sul cambiamento d'atteggiamento del loro presidente che accetta di ricevere personalmente nel proprio studio solo quella ragazza, "così piccola", che "non vale niente", e, inoltre, sembrerebbe essere diventato più gentile nell'ultimo periodo.
Possibile che si sia innamorato? Ma di chi?
Maya, anche davanti all'ordine del giovane presidente della Daito, continua a rifiutarsi di tornare a recitare e ribadisce all'uomo per l'ennesima volta che lo odia. Masumi risponde che non importa se lo odia ma che, per questo, non deve "gettare alle ortiche il suo talento". Maya chiede, allora, a Masumi per chi dovrebbe continuare a recitare e se dovrebbe farlo solo per la Daito e lui, sorpreso dalla domanda, risponde che, visto che non gli crederebbe se le chiedesse di farlo per sé stessa, quanto meno lo faccia per la Daito, visto che finché avrà un contratto con loro, sarà sua. Messa alle strette dalla realtà, e cioè dal rischio di dover pagare una penale alla Daito qualora si rifiutasse, Maya accetta di recitare nella commedia folcloristica, dirigendosi, però, alla compagnia per iniziare le prove, trova un'accoglienza gelida da parte degli altri attori e, inoltre, presa di mira, viene umiliata e derisa.
Nel frattempo, al teatro Plaza, tutto è pronto per la prima de "Il ritratto di Camilla" in cui reciteranno insieme per la prima volta Norie Otobe, come protagonista, e Ayumi Himekawa nel ruolo della vampira Camilla. Norie è palesemente nervosa e ansiosa, prima di andare in scena, visto che per la prima volta reciterà qualcosa che non ha ereditato da Maya Kitajima, mentre Ayumi è decisa più che mai a mostrare alla ragazza come si reciti veramente. Ayumi, infatti, vuole dimostrare a Norie, che ha ostacolato il lavoro di Maya con mezzi vigliacchi, che due attori si confrontano solo sul palcoscenico e che "sono solo la capacità e il talento a fare veramente un'attrice".
Comincia lo spettacolo, il solo comparire di Ayumi nei panni della vampira Camilla, attira l'attenzione del pubblico e riesce a dare la reale sensazione di tensione che attanaglia la bambina, Maria, a cui la vampira compare nella notte. Durante la messa in scena dello spettacolo, il talento e le capacità di Ayumi Himekawa dominano su tutto, riuscendo a far dimenticare il ruolo da protagonista di Norie e a far concentrare tutta l'attenzione e la commozione del pubblico verso Camilla, interpretata con drammaticità. Alla fine dello spettacolo per Ayumi è un trionfo mentre per Norie un fallimento. Appare a tutti evidente la differenza tra le due e, inevitabilmente, il pensiero corre all'unica rivale, che la geniale Ayumi abbia mai riconosciuto, Maya Kitajima che, nonostante lo straordinario talento, è caduta in disgrazia ed è finita chissà dove.
Proprio in quel momento, Maya sta camminando sotto la pioggia, ripensando alle prove per Kikuno, il nome del personaggio che avrebbe dovuto interpretare nello spettacolo folcloristico, una ragazza egoista che si vergogna della propria famiglia, ruolo che non è riuscita a comprendere e interpretare. Incapace di recitare e di andare avanti, derisa e umiliata dai nuovi colleghi, infatti, è stata sbattuta fuori dalla compagnia sotto la pioggia.
Affranta, pensa di abbandonare la recitazione.
Ayumi, intanto, a colloquio con il padre, confessa d'aver deciso di recitare nello spettacolo di Norie Otobe per poter vendicare la sua unica rivale, Maya Kitajima. Il padre comprende che, in realtà, dietro alla presunta rivalità di cui parla la figlia, si nasconde un legame più profondo, saldato da La Dea Scarlatta, un rapporto più vicino all'amicizia.
A Masumi, alla Daito Art Production, viene comunicato, dalla signorina Mizuki, che Maya è andata via dal suo appartamento e che ha deciso di abbandonare la recitazione, dopo l'esperienza fallimentare nell'ultimo tentativo di tornare sul palcoscenico. Maya, infatti, sola e disperata, decisa a non tornare a casa, ha trovato rifugio in un parco, senza trovare riparo dalla pioggia scrosciante. E proprio da sotto la pioggia, a un tratto, vede comparire Masumi Hayami, andato a cercarla al parco supponendo che si trovasse lì, non avendo altri posti in cui andare, ma proprio mentre gli sta gridando tutto il proprio odio e la volontà di smettere di recitare, Maya cade per terra febbricitante. Masumi prontamente accorre e la porta con sé a casa propria dove ordina ai domestici di chiamare urgentemente un medico e si premura perchè alla ragazza vengano tolti gli abiti completamente bagnati. Intanto, il fatto che Masumi sia tornato a casa in compagnia di una ragazza lascia sbigottiti tutti, incluso il padre che alloggia in un'ala della grande residenza, a cui viene però prontamente detto che la ragazza in questione altri non è che l'allieva di Chigusa Tsukikage, candidata a La Dea Scarlatta.
Il medico, chiamato per visitare Maya, prescrive che le venga fatta bere una medicina e che venga tenuta a riposo per qualche giorno per lasciare abbassare la febbre. Masumi, guardandola riposare febbricitante nel letto, si sente in colpa per aver causato la morte di Haru e per avere, di conseguenza, causato la fase di crisi della ragazza e la sua decaduta come attrice, invita poi la cameriera, palesemente stanca, a lasciare la camera dicendo che provvederà lui stesso a vegliare Maya e a darle la medicina prescritta dal medico. Riflettendo sulla passione che Maya gli ha sempre suscitato recitando sul palcoscenico, Masumi si rende conto d'aver perso il controllo dei propri sentimenti e d'essersi innamorato di quella ragazzina, proprio lui che non ha mai amato nessuno e che ha sempre considerato attrici e cantanti come prodotti, adesso si ritrova innamorato di una ragazza di oltre dieci anni più giovane. Sedendole accanto, tenendola per mano, mentre lei non puo' sentirlo, le promette che farà di tutto per farle tornare la voglia di recitare e di aspirare a La Dea Scarlatta anche a costo di farsi odiare. Subito dopo, prendendo un sorso della medicina liquida dal flacone, si avvicina a Maya e con dolcezza poggia le proprie labbra su quelle della ragazza, baciandola e facendole bere, senza svegliarla, la medicina, promettendole che le restituirà "la voglia di vivere" e che lo farà lui stesso.
La mattina dopo, Maya si risveglia in quel letto sconosciuto, con addosso un pigiama da uomo e apprende di trovarsi nella casa di Masumi Hayami e di avere addosso proprio il suo pigiama, cosa che non le fa per niente piacere, tanto che per un attimo pensa di spogliarsi e lasciare la casa, ma la febbre non è ancora passata del tutto, nonostante pare abbia bevuto tutta la medicina prescritta dal medico visto che la bottiglia che la conteneva è vuota, anche se lei non ricorda di averla mai bevuta, per cui è costretta a rimettersi a letto. La cameriera, inoltre, le racconta che Masumi non è figlio naturale di Eisuke Hayami, il vecchio presidente della Daito, ma che è in realtà il figlio della cameriera che l'uomo decise di sposare in tarda età. La madre di Masumi, infatti, rimasta vedova dopo essere andata a lavorare a casa Hayami, aveva contratto matrimonio con il vecchio presidente il quale, contro la volontà di tutti, decise di sposarla e, non avendo avuto altri figli legittimi, di fare del piccolo Masumi il proprio erede, sottoponendo a un severo apprendistato. Pochi anni dopo, quando Masumi frequentava ancora le scuole medie, la madre morì e il ragazzo divenne sempre più abile negli affari, per cui il vecchio Hayami, secondo la cameriera, non potrà che essere soddisfatto di quel figlio a cui è legato dal lavoro e non dal sangue.
La sera, tornato a casa, Masumi va a trovare Maya nella camera in cui riposa e, immediatamente, lei gli preannuncia che presto lascerà la casa, ma lui, deciso, le comunica d'aver ordinato che i suoi bagagli vengano portati a casa sua e, visto che non ha altri posti dove andare, al momento abiterà lì. Maya stupita chiede cosa si aspetta che faccia, stando da lui, e lui le risponde che vuole che torni a recitare e che, a tal proposito, ha previsto che lei partecipi a un'audizione, che si terrà tra due mesi, per uno spettacolo teatrale di cui si cerca la protagonista, dandole il copione da studiare.
Maya è, tuttavia, convinta di non riuscire più a recitare e di non poter partecipare ad alcuna audizione, motivo per cui, una volta guarita dalla febbre, una sera, decide di parlare con Masumi per dirgli che non ha più intenzione di rimanere alla Daito, così, quando lui rientra in casa, lo accoglie sulle scale dandogli il bentornato e chiedendogli un colloquio. In salotto, pertanto, gli comunica, restituendogli il copione, di non avere alcuna intenzione di partecipare all'audizione e di non voler più recitare e, quindi, di voler lasciare la Daito, nonostante il legame stipulato attraverso il contratto, inoltre precisa che per pagare la penale è disposta a lavorare anche per tutta la vita. Masumi le chiede quale lavoro pensa di poter trovare e lei risponde che potrebbe andare a fare la cameriera in un ristorante cinese, proprio come faceva la madre, ma lui le ribadisce che non è semplice come crede e che, essendo ancora minorenne, avrebbe bisogno di qualcuno che garantisca per lei e difficilmente verrebbe assunta, infine le dice che lui non intende rinunciare ai diritti che ha sul contratto che hanno stipulato e che vuole, a tutti i costi, che lei torni a recitare.
Anche se dovesse fallire con l'audizione continuerà a sostenerne altre finché non andrà bene. Maya, però, non sente ragioni e ribadisce che non vuole rimanere in quella casa e che non intende fare come lui dice, a sua volta, Masumi, ribadisce di non aver nessuna intenzione di starla ad ascoltare e la porta a forza in una stanza in cui potrà costruire il personaggio in pace, chiudendola dentro a chiave e ordinando alla cameriera di sorvegliarla attentamente.
Maya, però, non intende rimanere in quella casa un minuto di più e decide di scappare dalla finestra.
Vagando senza meta, con il poco denaro a disposizione decide di cambiare più volte treno per allontanarsi il più possibile, dove Masumi non possa più trovarla, pensa che dovrà trascorrere la notte all'addiaccio, in un parco. Mentre cammina, nota l'insegna di un lunapark e decide di andarci per distrarsi, qui si imbatte in un bambino che, tutto solo, le chiede di fare giri sulle giostre e di comprargli il gelato, fino a quando una guardia le dice che quel bambino è solito intrufolarsi in quel parco giochi e che sicuramente è scappato da un asilo nido vicino.
Giunta all'asilo per riportare il bambino viene a sapere, dalla direttrice, che alla scuola sono a corto di personale e ne approfitta immediatamente per chiedere di poter lavorare lì, la donna, dopo un attimo di esitazione, accetta di ospitarla e di farla lavorare con loro. Immediatamente Maya sembra ambientarsi con il lavoro e i bambini ed è felice di potersi finalmente ricostre una vita normale, avendo deciso di lasciarsi alle spalle la recitazione. Un giorno, però, rientrando dalle commissioni, trova davanti alla porta Masumi Hayami che, riuscendo a trovarla, ha comunicato alla direttrice dell'asilo di essere il suo tutore e che è scappata di casa, Maya non vuole proprio saperne di salire in macchina e di tornare con lui, ma Masumi la prende di peso, caricandola sulle spalle, e la riporta a casa sua. Qui la chiude nuovamente in una delle stanze della villa dicendole che stavolta sarà lui a tenerne la chiave e ricevendo per tutta risposta i soliti appellativi di mostro. Palesemente stanco, Masumi riflette sul sorriso felice che ha visto dipinto sul volto della ragazza quando l'ha trovata all'asilo, lui aveva sempre creduto che fosse la recitazione a renderla felice e dice a sé stesso di stare facendo tutto questo solo per lei.
Nei giorni successivi, Maya rifiuta categoricamente di mangiare e, rimanendo chiusa nella camera, non parla con nessuno, Masumi preoccupato si chiede cosa davvero possa fare per aiutarla e per far risvegliare "quello che sta dormendo nel" suo "cuore". Va a trovarla nella stanza e le chiede se abbia intenzione di morire di fame in casa sua, poi le chiede se davvero detesti così tanto averlo vicino e dipendere dalla Daito, Maya non parla ma annuisce con il capo, dunque Masumi gentilmente le dice che è un vero peccato e che amava davvero vederla recitare. Le dice poi che, secondo qualcuno, il palcoscenico è come il mondo dell'arcobaleno, un mondo di "splendide illusioni, che durano solo un'istante" nel quale gli attori possono vivere e, al contrario delle persone comuni, interpretare infinite vite. Le chiede, quindi, se non abbia più intenzione di viverci dentro visto che lei avrebbe tutte le capacità per farlo, ma Maya lo guarda in lacrime senza parlare. Arreso, Masumi le dice che la libererà dagli obblighi che la legano alla Daito e a lui, ma a patto che salga per l'ultima volta su un palcoscenico. Il giorno dopo, infatti, in uno dei loro teatri, si svolgerà la prima di uno spettacolo ed è sorta la necessità di una sostituta per un'attrice che si è sentita male, è un piccolo ruolo da mendicante, appena più di una comparsa, ma trattandosi di un'emergenza vorrebbe affidarlo a lei, dopo di che sarà libera.
Maya accetta. Masumi le racconta in breve la trama dello spettacolo, dal titolo "La storia della principessa Yasha", il suo ruolo sarà quello di una bambina che mendica insieme al padre e che viene soccorsa dalla principessa Yasha, ruolo che sarà interpretato da Ayumi Himekawa. Maya è stupita dalla notizia ma, avendo ricevuto la garanzia che subito dopo verrà liberata dagli obblighi contrattuali, accetta di recitare nello spettacolo.
Il giorno dopo al teatro Daito a Maya viene spiegata l'importanza della piccola scena in cui deve comparire, visto che servirà per fare comprendere la vera natura, buona e gentile, della principessa Yasha. Ripassando a mente le poche battute che deve proncunciare, pensa che quello sarà il suo ultimo spettacolo, mentre gli altri attori, incuriositi e infastiditi dalla sua presenza, tramano per dale del filo da torcere.
Masumi, pensa di non essere riuscito a fare niente per lei e, dispiaciuto, la ferma, incrociandola e mettendole una mano sulla spalla, e la incoraggia, ricordandole che è il suo ultimo spettacolo e che lui la guarderà da lì. Maya gli dice addio e si allontana, senza riuscire a rendersi conto che, sotto il soprabito che tiene su un braccio, Masumi nasconde una rosa scarlatta e che le sta augurando di camminare per l'ultima volta nell'arcobaleno.
Arriva il momento in cui Maya entra in scena insieme agli altri attori, il copione prevede che i mendicanti vengano colpiti da delle pietre e Maya ne riceve una vera in piena fronte e inizia a sanguinare, ovviamente sia Maya che Masumi sono stupiti dall'accaduto, mentre lei pensa che quello dovrebbe essere il suo ultimo spettacolo. Subito dopo è il momento della scena clou, in cui Toki, la mendicante interpretata da Maya, deve mangiare sulla scena dei manju* offerti a lei dalla principessa Yasha, ma quando già gli attori si trovano sulla scena, al regista viene comunicato che i manju che sarebbero dovuti essere portati sul palco, sono stati sostituiti con dei manju di fango. Masumi è sconvolto ma non puo' fare nulla, oramai. Maya, sul palco, dopo un momento di sconforto, lascia tutti esterrefatti e, continuando a recitare il ruolo della mendicante felice, mangia i manju di fango come se fossero davvero buoni.
Lei è Toki.
Alla fine dello spettacolo, mentre Masumi aiuta Maya a rimettere tutto il fango ingurgitato in scena, Ayumi Himekawa rimprovera le colleghe per aver sottovalutato il talento della sua avversaria che, seguendo il proprio istinto d'attrice, ha deciso di mangiare del fango piuttosto che rovinare lo spettacolo, essendosi completamente immedesimata nel ruolo. Maya, infatti, si rende conto di sentire ancora il proprio corpo caldo, di sentire ancora Toki dentro di sé, e di avere ancora voglia di recitare. Poi, fuori dal teatro, le due attrici si incontrano e Ayumi decisa tende la mano a Maya e, stringendogliela, le dice che l'aspetterà. Maya, stupita per la fiducia che avverte da parte della ragazza, le chiede di aspettarla fino a La Dea Scarlatta e che sicuramente la raggiungerà, Ayumi si limita a sorridere soddisfatta. Masumi che ha assistito a tutta la scena, chiede, dunque, a Maya come potrebbe raggiungere Ayumi ora come ora e lei risponde di non preoccuparsi e che di certo non ricorrerà al suo aiuto, il giovane le porge il contratto che le aveva promesso ma, prima di lasciarglielo tra le mani, le ricorda che, ora che ha ritrovato l'entusiasmo per recitare, la Daito potrebbe esserle d'aiuto. Maya, tuttavia, risponde d'aver sempre pensato di strappare quel contratto una volta avuto tra le mani, ma ora gli propone di farlo lui stesso, Masumi sorride complimentandosi per la "magnifica controffensiva" e subito dopo le porge nuovamente il contratto e la invita a salire in macchina, dicendole che l'accompagnerà nel posto in cui deve andare. La riporta, infatti, al vecchio appartamento che un tempo divideva con Rei e qui ritrova le vecchie amiche e compagne di lavoro che l'attendono e l'accolgono con entusiasmo, Maya è stupita del fatto che Masumi avesse già deciso di riportarla alla sua vecchia casa e, prima che lui se ne vada, lo ringrazia sinceramente per averla riaccompagnata a casa e per averle permesso di tornare sul palcoscenico, esperienza che ha risvegliato in lei l'amore per la recitazione. Masumi risponde alle parole della ragazza con un gentile e dolce sorriso, le dice che, essendo la prima volta, che lo ringrazia ne è felice e che anche il suo ammiratore di rose ne sarebbe felice e la saluta dicendole "arrivederci". Lei, mentre lui si allontana in macchina, gli urla dietro che non sarà un arrivederci ma un addio ma, subito dopo, si chiede se davvero sia una persona fredda come dicono visto che a volte le sembra davvero una persona gentile.
Maya viene festeggiata dalle sue amiche che la mettono al corrente delle ultime novità che le riguarda sia sul fronte del lavoro, con cui si mantengono, che della recitazione al teatro sotterraneo in cui continuano ad allestire i propri spettacoli seguiti dalla signora Tsukikage.
E proprio al teatro sotterraneo, in cui Maya si trova insieme alle vecchie compagne, la signora Tsukikage la convoca per parlarle e le dice che non ha alcuna intenzione di riprenderla a recitare nella Compagnia Tsukikage perchè la sua presenza potrebbe danneggiare le altre ragazze, le dice inoltre di trovare da sola la strada per poter tornare a recitare e che, quando migliorerà, allora potrebbe anche essere pronta per tornare a recitare con le altre. Seppure dispiaciute per Maya, le amiche comprendono che se la signora ha agito così è stato solo per il suo bene e per la stima che ha nei suoi confronti, in quanto non vuole che la ragazza venga influenzata dalla Compagnia, visto che la considera un'attrice di talento superiore desidera per lei un altro tipo di percorso. Maya, intanto, inizialmente sconfortata dalle parole della signora, decide di mettercela tutta per farcela e di non abbattersi, nel frattempo continuerà gli esercizi di fonetica e la pantomima, fino a quando troverà il modo per tornare a recitare.


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