Volume 35


***ATTENZIONE***
Di seguito sono riportate informazioni sui contenuti del manga già edito in Italia,
se non vuoi avere informazioni su tali volumi non leggere oltre.


Questo riassunto è stato realizzato per il forum da Demon's


Maya sta urlando al Signor Hayami se sia lui l’ammiratore delle rose scarlatte, ma questo non la sente e continua ad allontanarsi tra la folla della stazione di Tokyo. Sakurakoji la ferma e le rammenta che lo Shinkansen (il treno ad alta velocità giapponese) sta per partire. La ragazza s’imbarca e il ragazzo rimane sul binario a pensare a Maya speranzoso di poter recitare ancora con lei anche se solo per una prova rappresentativa e si augura che s’immedesimi presto nel ruolo per poterla rivedere presto. Sul treno Maya non fa che pensare a Masumi. Trova che sia crudele il fatto che sia proprio lui il suo ammiratore, si domanda se sarà realmente felice di vederla interpretare la Dea e sul perché lui si interessi tanto a lei. Il Presidente dell’Associazione Nazionale del Teatro domanda alle due ragazze come si sentono ora che sono finalmente arrivate alla Dea Scarlatta. Ayumi risponde subito di essere profondamente emozionata e ripensa a quando era sua madre ad essere la sua rivale per quel ruolo, mentre ora è Maya. Per Maya sembra un sogno anche solo essere arrivata a quel punto e ripensa a tutte le volte che la madre la sgridava per la sua goffaggine e poi inevitabilmente i pensieri ritornano al suo ammiratore e di conseguenza a Masumi. All’entrata della carrozza ma fuori dal reparto c’è Hijiri che sta leggendo un giornale non visto da Maya. Il viaggio per arrivare al paese della Dea Scarlatta è lungo. A Kyoto devono scendere e prendere un altro treno. Un ora di viaggio per poi prenderne un altro per un tragitto di mezz’ora e alla fine un taxi per un viaggio tra le montagne di un’altra ora. Il Villaggio dei Susini Scarlatti è ormai in vista. Maya, Ayumi e il Presidente vengono accolti da Genzo che li accompagna fino al casolare in cui risiede la Signora Tsukikage. Durante il tragitto il Presidente si sofferma sul fatto che quello sia il paese d’origine di Ichiren Ozaki e Genzo rispondendo affermativamente continua dicendo che il dramma è stato ispirato dalla leggenda che si racconta in quei luoghi. Fin dal 1300, nel tempio scintoista del villaggio si conserva la statua della dea scolpita in legno di susino, la leggenda narra che la dea, fin da tempi antichi era protetta da orchi e da un drago in una valle dispersa tra quelle montagne. Lei era la regina degli spiriti e la regina della terra, visto che proteggeva tutte le creature collegate ad essa. La valle era famosa sia per il fiorire perenne dei susini che per il divieto di entrata per tutti gli impuri e chi entrava senza permesso veniva ucciso dagli orchi. Nella valle cresceva anche un susino sacro, considerato come l’incarnazione della dea stessa, ma intorno al 1300 (periodo chiamato Nanbocucho che va dal 1333 al 1392) uno scultore d’icone scolpì una statua di Dea intagliando il legno proprio di quell’albero per chiedere la pace, e la guerra che divideva il Paese tra nord e sud si placò. Tra uno scherzo e l’altro del Signor Genzo per terrorizzare le ragazze, arrivano ad un vecchio tempio dove risiede con la Maestra. Durante la cena la Signora non è ancora arrivata e Genzo abbozza una scusa dicendo che aveva da fare in città. La notte passa serena e al mattino presto Maya si accorge che Ayumi si è già alzata. Esce per cercare qualcuno ma non c’è nemmeno Genzo. S’incammina fino ad arrivare in una zona delimitata da fuda buddisti per delimitare la zona proibita e a Maya tornano in mente gli orchi. La nebbia che prima era più fitta si sta diradando pian piano, fino a spalancarsi di fronte ad uno scenario bellissimo: un bosco, di susini scarlatti, attraversato da un ruscello. Stupefatta per la bellezza del luogo ode il suono di uno tsuzumi (un tamburo a mano) e voltandosi vede la Dea Scarlatta sotto un susino enorme. É la Signora Tsukikage che sta interpretando la Dea Scarlatta. I suoi movimenti sono leggiadri e le due ragazze la guardano esterrefatte senza accorgersi di essere entrambe ammaliate da quei movimenti. É Genzo che suona il tamburo e Ayumi vede nei gesti della maestra il movimento del vento, benché non ce ne sia in quel momento. La Signora toglie la parrucca e dà il benvenuto alle due ragazze. Anche il Presidente era presente e ringrazia per il saggio. Maya è felicissima di essere lì e di trovarla bene, Ayumi si ritiene emozionata e pronta a essere addestrata per l’ambito ruolo. Il grande susino vicino a loro non è quello che diede vita alla statua della dea, ma fu l’ispirazione principale per Ichiren Ozaki nello scrivere il dramma. La Signora spiega anche che in quella valle grazie al clima favorevole, i susini fioriscono per sei mesi l’anno e Ayumi domanda se lei provi la Dea in quei luoghi tutti i giorni. La Signora Tsukikage risponde affermativamente e aggiunge che ogni volta scopre qualcosa di nuovo e qualcosa da perfezionare volta dopo volta. Ma le ragazze avranno la loro Dea Scarlatta e non dovranno mai stancarsi di provare per raggiungere la perfezione. Ayumi ringrazia e mentre sta spiegando quanto sarà felice di essere addestrata dalla Maestra, questa viene distratta da Maya che si sta incamminando verso il susino. La Signora la chiama più volte ma lei è assorta e appena capisce di essere chiamata spiega che per lei è splendido poter diventare lo spirito di un albero tanto bello. Ayumi nota subito l’espressione di Maya, non ha detto interpretare ma diventare. La Signora racconta quindi la storia del dramma sotto l’attenzione dei presenti. A fine racconto dà subito un compito alle candidate: diventare un albero di susino all’istante. Entrambe assumono posizioni differenti. Ayumi è scomoda, ha una gamba piegata e un braccio alzato. Maya è semplicemente in piedi con le braccia leggermente divaricate e le mani che cadano verso il basso. La signora nota subito le differenze e capisce che una posizione scomoda non può durare a lungo. Infatti Ayumi si sta stancando mentre Maya è molto naturale. Anche il Presidente ne quantifica i difetti, per quanto bella la posizione di Ayumi è difficile da mantenere a lungo, mentre la posizione di Maya, benché semplice ha dato l’impressione di immedesimarsi nel susino, ma aggiunge che sul palco non sarebbero rimaste ferme così a lungo quindi Ayumi avrebbe dato senz’altro l’idea di un albero. Entrambe pensano a quanto sia brava la rivale e la maestra le distoglie da tali pensieri facendo alcune domande riguardanti la natura. Il ciclo vitale di un albero che dalle radici attinge nutrimento, grazie all’acqua portata dalle nuvole piovose a loro volte portate dal vento, ma che ha anche bisogno del sole per vivere. Spiega quindi che la Dea Scarlatta è strettamente collegata ai 4 elementi e le ragazze si dovranno cimentare nei quattro temi per rendere al meglio vento, fuoco, terra e acqua. Il primo elemento da interpretare è il vento, quando saranno pronte, dovranno mostrare il loro vento alla maestra. Per il Presidente è ora di tornare a Tokyo e non vede l’ora di ritornare per vedere i miglioramenti delle due ragazze. Ma la Signora non sta affatto bene, com’è rimasta sola con Genzo si lascia andare in una smorfia di dolore provocatale da una fitta al cuore e Genzo le dice di non strapazzarsi troppo visto che fino al giorno prima era ricoverata in ospedale. La Signora Tsukikage non ha intenzione di farsi abbattere dalla malattia, lei vuole vivere per addestrare le due ragazze. Ormai Maya e Ayumi sono totalmente prese dal primo compito. Interpretare il vento non è facile, bisogna studiarlo, capirlo ed esprimerlo come se loro stesse fossero l’elemento. Entrambe pensano a un sacco di cose riguardanti il vento: da dove viene, cosa lo forma, qual è la sua forza, cosa provoca ogni volta che soffia, la sua forma, i suoi movimenti. Un folata forte e improvvisa colpisce Ayumi e lei capisce che deve renderlo tramite il suo corpo, deve esserci un modo per farlo. Maya è assorta a rimuginare e ad un certo punto Genzo le urla che sta facendo bruciare i pesci arrosto. Ayumi si dimostra subito un abile cuoca. A cena la Signora Tsukikage si accorge delle differenze: Maya non ha ancora imparato a cucinare, mentre Ayumi ha preparato un contorno perfetto. Le chiede quindi dove abbia imparato e la ragazza risponde che è stata allieva di grandi professionisti. Maya nota che Ayumi riesce in tutto e intanto la notte è giunta a chiudere un altro giorno e le due ragazze si preparano per la notte. Il disordine di Maya è in contrasto con l’ordine, quasi maniacale, di Ayumi e entrambe si mettono a letto pensando al vento. Il giorno seguente Ayumi è attratta da una scena di vita familiare del luogo che le ricorda la sua infanzia: una bambina, Yukiko, sta indossando l’abito della festa e la madre la rimprovera perché ha paura che lo sporchi. Il ricordo la porta al suo periodo infantile quando spampinava i fiori petalo per petalo. Facendo lo stesso gesto si accorge quanto i petali siano in balia del vento così come il suo vestitino di bambina veniva mosso dal vento e capisce la forma dell’elemento. Anche Maya è in balia delle sue elucubrazioni sul vento e mentre cerca di rianimare il fuoco soffiando e sventolando un ventaglio le viene un’idea: fa vento con il ventaglio e soffia in una canna di bambù per capire come fare vento, come questo sposta le nubi o crea mulinelli. A Tokyo a casa Hayami, Eisuke vede il figlio fin troppo tranquillo e infatti lo è. Le macchinazioni di Masumi sono saltate agli occhi del padre e il figlio lo rinfranca sull’andamento della situazione, sia Tsukikage che Maya stanno per cadere in trappola, ma non dà altri ragguagli al vecchio padre, il quale invece nota quanto il figlio sia diventato scaltro. Eisuke passa subito a un altro argomento: il matrimonio con Shori. La famiglia Takamya si aspetta che lui si dichiari, ma non dà alcuna risposta. Nella villa sugli scogli, Masumi ripensa a quanto sia attratto da Maya. É ormai cresciuta e può interpretare ruoli da donna innamorata. Si vergogna di se stesso perché in cuor suo sa benissimo che non aspettava altro che crescesse, ma sa bene di essere odiato e di non avere speranze. Allo stesso tempo sa di trovarsi bene in sua compagnia, sa di poter essere se stesso quando è con lei e sa anche che un giorno s’innamorerà e sarà di un altro uomo. Si chiede se saprà mantenere il sangue freddo quando quel giorno arriverà. Si chiede se saprà mandarle le rose sinceramente, ma la risposta fa presto ad arrivare: potrebbe impazzire se lei fosse di un altro e non ha intenzione di lasciarla a nessuno. Mentre sta pensando a queste cose, Shori sta entrando. Ha suonato diverse volte ma lui non ha mai risposto, quindi è entrata comunque. Lui si scusa ammettendo che stava pensando al lavoro e mentre le prepara il tè, Shori ammette che voleva vederlo, vederlo senza altri motivi se non stare con lui e gli confessa di amarlo tra le lacrime, timorosa che lui sia innamorato di qualcun’altra. Lo stringe contro alla finestra e lui non riesce ad esprimersi. La scena si sposta su Maya che prova il movimento del vento, gira su se stessa, corre si sposta ad ogni folata ma sente di non averlo ancora afferrato, lei vuole capire la “vita” del vento. Anche Ayumi fa le sue prove ma lei vuole rendere la forma del vento. Controllate dalla maestra è arrivato il momento di mostrarle la loro interpretazione. La prima è Ayumi e con qualche gesto leggero fa sembrare che il vento le scompigli i capelli. Per la maestra può bastare, per lei l’interpretazione è stata impeccabile, in quanto ne ha dato l’idea con il minimo dei movimenti. Poi le chiede com’è arrivata a quell’interpretazione e Ayumi spiega che voleva dare la forma al vento che fa muovere gli oggetti, ma lei non è un oggetto ed è qui che ha capito che anche un minimo movimento può rivelare la forma del vento. La Signora capisce e Maya rimane affascinata da Ayumi, ritenendola irraggiungibile. Ora tocca a Maya, lei è il vento. Si accovaccia con piccoli gesti. Poi inizia a muoversi con fare sempre più vorticoso muovendo il busto in modo circolare, poi usa le mani e le braccia alzandosi sulle ginocchia e ondeggiando sempre più, poi si alza in piedi e vortica su se stessa, passando infine a movimenti più leggeri, esprimendo il vento a favore e quello contrario per poi tornare pian piano alla forma di partenza. Tsukikage fa le stesse domande a Maya e lei spiega che ha notato il cambiamento del vento da forte a leggero fino a quasi placarsi. Qui la maestra si arrabbia perché lei ha chiesto di interpretare il vento e non di immedesimarsi in esso, Maya deve recitare per gli altri non per se stessa e la riprende sul suo punto debole, la danza. Se s’impegnasse maggiormente nella danza classica i suoi movimenti sarebbero meno grossolani e più da professionista. La differenza tra le due è quindi che Ayumi ha recitato mentre Maya è diventata il vento. É vero che Maya non ha dei bei movimenti come Ayumi ma la ragazza capisce una volta di più quanto Maya sia geniale. Si passa quindi al secondo tema: il fuoco. Come potranno interpretare il loro fuoco? Entrambe pensano a come fare, Maya accende la stufa in piena notte, Ayumi è nel tempio di fronte alle statue votive e alle candele accese, ascolta la musica con le cuffie e cerca di capire il ritmo del fuoco. La Signora le osserva e ripensa ad Ichiren che un tempo le aveva dato gli stessi temi per interpretare la “Dea Scarlatta” e prega il suo amato di darle la forza di continuare finché non avrà istruito le due ragazze che si stanno impegnando con tutte le loro forze. É sempre notte e Maya sta camminando all’esterno guardando il cielo stellato e suo malgrado si ritrova a ripensare a Masumi. Si rende conto di non aver mai capito il suo cuore e lo paragona all’immensità della volta celeste. Masumi invece è in un locale dov’è solito andare per concludere affari e sta ripensando a Shori e alla sua dichiarazione. Shori è convinta di non essere piacente e di non andare bene a Masumi, e questo risponde di essere quasi sprecato per lei e che qualunque uomo la vorrebbe. Lei pensa che lui stia cercando di rifiutarla gentilmente e se ne va in lacrime. Masumi ripensa a Maya e alle stelle che probabilmente stanno splendendo nel paese della Dea Scarlatta e spera che lei le stia guardando. Il paragone con Shori non esiste, sì la donna è gentile e bellissima, ma lui è convinto che con Maya potrebbe essere se stesso, ha la sensazione che con lei le loro anime si tocchino, eppure i soliti piccoli particolari lo bloccano: lei è troppo giovane e poi lo odia. Ripensa a come si è comportato con Shori, lui ha accettato il matrimonio combinato e ha risposto con cortesia alla ragazza, non può tentennare oltre, deve prendere una decisione anche perché Shori è perfetta come moglie sia per lui ma soprattutto per la Daito, solo che. . . Maya. La scena si sposta a Eisuke. É giorno e si sta dirigendo verso la valle dei susini. Ora che sa dove si trova Chigusa è consapevole che la Dea rinascerà. Kuronuma, invece, non sa ancora che fare ma un lampo di genio lo fa scattare: telefona alla moglie e la mette al corrente che non tornerà finché non avrà fatto tutti i preparativi per la rappresentazione. Sakurakoji, a sua volta, vuole cercare di capire Isshin. Capire che tipo di scultore era e che tipo di statua abbia mai rappresentato. Va a vedere 34 templi e s’informa sui vari tipi di statue. Incontra uno scrittore di haiku (brevi poesie giapponesi) in un piccolo eremo e qui vede una statua che lo colpisce, quasi fosse un miracolo. Lo scrittore gli dice che l’ha intarsiata un certo Kaikei e Sakurakoji decide di andare a trovare lo scultore per imparare l’arte da lui. Intanto Genzo manda Maya in città a prendere le medicine per la maestra e questa rimane sorpresa nell’apprendere che la Signora è ancora malata e si domanda se non si sia stancata troppo dal loro arrivo. Sull’autobus vede ad una fermata il regista Kuronuma ma non ne è certa. In ospedale invece vede Hijiri che parla con un dottore. Chiedendo informazioni al dottore che stava parlando con l’uomo ombra della Daito, Maya viene a sapere che Hijiri e quindi il Signor Hayami sono preoccupati per la Signora Tsukikage e che questa addirittura dovrebbe ricoverarsi. Maya ripensa al perché Hijiri sia lì e capisce che deve essere per forza per informare Masumi sia sulle condizioni della maestra sia sull’andamento delle prove. Ora il dubbio si sdoppia, chi dei due ha mandato Hijiri? L’affarista che si preoccupa della rappresentazione o l’ammiratore che si preoccupa per lei? Non lo capisce, non capisce se sia un amico o un nemico, vorrebbe chiamare e farsi spiegare ma in quel momento un’auto di lusso le sfreccia molto vicino facendola spaventare. É Eisuke e si è accorto che la ragazza è Maya. Si ferma per salutarla e ne approfitta per avere informazioni sul dramma invitandola a mangiare in un locale. Lui utilizza la scusa di una cura termale che lo ha portato da quelle parti e facendo finta di nulla le chiede cosa ci faccia lì. Al ché Maya gli racconta come stanno andando le prove con la sua maestra e la sua rivale. Lui afferma che forse verrà rappresentata in un teatro Daito e Maya si imbestialisce descrivendo Masumi come un vero demonio e aggiunge che vorrebbe tanto conoscere chi lo ha allevato. Eisuke ride di gioia e capisce che lei non sopporta proprio Masumi e poi Maya continua dicendo che il padre deve essere anche peggio da quanto si dice in giro. Maya ripensa a tutto quello che ha detto e sa di dover odiare Masumi con tutto il cuore e non capisce come possa essere lui l’ammiratore. Eisuke riporta l’argomento sulla Dea e chiede cosa stiano facendo. Maya gli parla della rappresentazione degli elementi e che ora deve interpretare il fuoco. Eisuke memore delle prove di Chigusa le suggerisce di informarsi sul dramma “Yaoya Oshichi”. Le racconta brevemente il dramma di questa donna Oshichi che s’innamora di un servitore del tempio dove andò a rifugiarsi dopo l’incendio che scoppiò a Edo facendole perdere la casa. Per rivedere l’amato Kichiza, appiccò lei stessa un incendio consapevole che al tempo era un reato punibile con la morte. E termina il racconto dicendole che il fuoco che bruciava in Oshichi doveva essere paragonabile all’incendio che distrusse la città di Edo. Eisuke se ne va, al quanto divertito per l’incontro e Maya resta a pensare al dramma. Si documenta e decide di interpretare Oshichi che brucia d’amore per Kichiza. Intanto a Tokyo Masumi apprende che il padre è andato nel paese della Dea ma anche che la signorina Shori è malata. Si precipita quindi da lei con la segretaria e questa intuisce che forse Shori si è sentita male per la mancata risposta di Masumi e chiede al suo capo se la Signorina le piaccia. Lui risponde un secco sì e Mizuki ci rimane male, cerca di capire cosa ne sarà delle rose scarlatte e quindi dei sentimenti verso Maya, ma lo fa discretamente cercando di metterla sul piano lavorativo come segretaria della Daito che potrebbe aiutarlo. Masumi ammette che le rose dentro di lui non appassiranno mai e aiuterà Maya in tutti modi, perché se lo merita, per tutta la vita. Arrivano a casa Takamya e Shori fa la disperata che non vuole assolutamente essere vista da Masumi in quella situazione: ammalata a letto. Masumi entra prepotentemente nella sua stanza con un mazzo di fiori. É presente anche il nonno di Shori che esige delle spiegazioni sulla mancata risposta di Masumi. Questo s’inginocchia e chiede di essere perdonato perché ormai ha la risposta da dare. Eiuske intanto si è fermato in una stazione termale e Maya sta pensando al fuoco nel cuore di Oshichi finché non arriva Ayumi. Le due parlano del fuoco e della passione. Entrambe hanno avuto delle storie d’amore brevi e in quel momento sono entrambe libere. Maya pensa per un attimo a Masumi ma si costringe a pensare ad altro, mentre Ayumi vorrebbe poter interpretare l’amore della Dea al meglio per non essere battuta da Maya. La ragazza ci rimane male, non s’immaginava che Ayumi potesse ritenerla un ostacolo. Ayumi ammette di essere sempre stata sconfitta da lei in un modo o nell’altro. Lei che ha tanta tecnica e che ha studiato teatro da sempre si sente sconfitta dal genio di Maya, vuole superarla per essere sicura di poter interpretare una Dea Scarlatta perfetta. Maya dal canto suo ammette di averla sempre invidiata, avrebbe sempre voluto essere come lei e anche solo arrivare ad esserlo sarebbe un sogno. Si sono invidiate a vicenda e Maya ne rimane sconcertata. Le prove continuano, una per cercare il ritmo del fuoco e l’altra per trovare l’amore di Kichiza, ma entrambe per arrivare alla Dea Scarlatta.


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