
Gli applausi dei presenti alla rappresentazione della Dea Scarlatta nella valle dei susini sono fragorosi. É la chiamata alla ribalta per la grande attrice. Nella zona adibita a camerini, gli amici di Maya soccorrono la Signora Tsukikage che ha avuto un malore e nell’incoscienza le sembra di essere tornata agli antichi splendori, quando tutti la acclamavano, ma il pensiero di Ichiren che la chiama per nome la fa destare di colpo e riacquistare le energie necessarie ad entrare in scena. Masumi si preoccupa per il ritardo, non deve aspettare più di tanto, la grande attrice è ora sotto il susino, con affianco il fidato Genzo. Eisuke dalla sua postazione piange per l’emozione, Maya è felicissima, mentre i suoi amici sono increduli, pensano che la maestra sia invulnerabile ma Rei spiega che sta solo recitando il suo ultimo ruolo: quello della grande attrice che sta dando il suo addio alle scene. Eisuke vuole andarsene, troppo preso dai sentimenti scaturiti in quelle ultime ore, vuole restare da solo. La Signora Tsukikage s’inginocchia con la maschera di Akoya in mano e ringrazia i presenti. Ringrazia per aver saputo assistere a una recita a suo dire sommaria, in quanto era l’unica attrice e per di più ormai priva di forze per rendere il personaggio come avrebbe meritato. Spiega il suo amore per Ichiren che era esattamente come l’amore della Dea Scarlatta e ritorna sulla questione delle anime che si attraggono vicendevolmente una volta riconosciute. Spacca la maschera di Akoya in due, simbolicamente, come a terminare la sua vecchia Dea Scarlatta e dar vita a due nuove Dee, che Ayumi e Maya renderanno, con la loro interpretazione. Si rivolge alle candidate e ribadisce loro che dovranno creare le loro proprie maschere di Dea. Il Presidente dell’Associazione Nazionale dello Spettacolo si congratula con la maestra a nome di tutti i presenti, a sua volta la Signora ringrazia, anche perché è grazie ai presenti se il dramma potrà essere rappresentato. Genzo s’inchina agli astanti a sua volta e pensa a quanto aveva sognato d’interpretate quel dramma un giorno, ora addirittura la parte di Isshin, ne è grato e non poteva aspirare a nulla di più. Sayaka invita i presenti a partecipare al rinfresco post spettacolo e tutti i partecipanti ne sono lieti. Mentre gli altri amici di Maya stanno riordinando i costumi di scena, la ragazza pensa al dramma, all’amore della Dea e alle anime gemelle. Pensando a queste ultime le viene in mente Masumi e pensa che sia un sogno se proprio lui fosse la sua anima gemella. Anche Masumi, in riva al fiume, sta pensando alle anime gemelle, ripensa al fatto che fin da bambino sia sempre stato solo e non abbia mai amato nessuno e spera che anche per lui, da qualche parte esista la sua anima gemella. Subito dopo essere stata rimproverata per star sempre sulle nuvole, Maya prova a indossare la veste della Dea Scarlatta che ha in mano. Si sente felice e prova a volteggiare facendo volare qualche petalo e fiore di susino intorno a lei. Un fiore le cade in mano e ripensa al fatto che quella è la valle della Dea Scarlatta. Un forte vento carico di petali e fiori di susino la investe. Lo stesso vento investe Masumi e cala una fitta nebbia scarlatta. Masumi non riesce a credere che quello scenario sia vero, è intenso e brillante, infatti pensa che sia un gioco di luci creato dalla sua vista. Nella nebbia vede in lontananza una figura, non gli sembra vero: è la Dea Scarlatta. Subito dopo si riprende e riconosce Maya dall’altra parte del fiume, con in mano un ramo di susino. I loro sguardi s’incrociano. Masumi pensa di aver appena avuto un’allucinazione, perché è sicuro di aver visto la Dea. Maya lo guarda pensando al suo ammiratore e non si capacita che sia proprio lì, fa qualche passo sulle rocce che affiorano dal fiume per avvicinarsi di più al Signor Hayami. Anche Masumi si è avvicinato alla riva, quasi senza accorgersene. Sono fermi e si guardano. Lui pensa a lei, lei pensa al fatto che sia una ragazza senza valore, troppo giovane per lui, né bella né ricca, ma lo ama più di ogni altra cosa al mondo. Si rende conto di amarlo veramente e qualcosa in lei le fa pronunciare le parole di Akoya a Isshin: “Quel giorno, quando t’incontrai per la prima volta nella valle, compresi immediatamente che tu eri la mia anima gemella...”. Masumi è incredulo. Maya è come in trance e ripete tutta la parte delle anime gemelle. Inizia a essere più conscia di sé e pensa a lui come al suo ammiratore, spera che lui le risponda, mentre Masumi non capisce perché lo stia facendo. Maya termina la parte, dove gli chiede di abbandonare il suo nome e il suo passato e diventare solo suo perché lo ama, e intanto spera che lui ammetta di essere l’ammiratore delle rose scarlatte. Allunga la mano e lo stato di trance ritorna, anche Masumi allunga la sua mano ed entrambi si sentono come sdoppiare: i loro corpi sono fermi, ma le loro anime s’incontrano, si toccano e si abbracciano dicendo che erano stati separati ma ora tornano a essere uno. Dopo l’abbraccio una forza sconosciuta riporta le loro essenze nei loro corpi. Le due anime non vogliono separarsi e si chiamano l’un l’altra amore. Ritornati se stessi, la magia finisce ed entrambi restano a fissarsi increduli, ognuno sulla riva opposta del fiume. Masumi non sa cosa sia successo, è convinto sia stata un’allucinazione, ha sentito addirittura Maya chiamarlo amore mio, e ha ancora la sensazione di averla tra le braccia. Anche Maya è incredula, sa che è stato solo un attimo, ma le è sembrato di fondersi con lui. Entrambi sentono ancora il calore dell’altro sul proprio corpo. Lei vorrebbe avere la forza di attraversare il fiume per andare da lui, ma proprio in quel momento Shori chiama Masumi, preoccupata perché non lo trovava. Spezza l’attimo tra i due, distrae così Masumi per un attimo e quando lui si gira per guardare l’altra sponda del fiume, Maya non c’è più. Shori lo intima di andare perché tutti lo stanno aspettando, ma lui è con la mente a quello strano avvenimento che gli fa sentire ancora addosso il calore di Maya, e pensa a lei come alla sua anima gemella, ritenendolo quasi assurdo e impossibile. Maya è scappata. Tutta tremante sotto i susini sta ripensando a quegli attimi, pensa sia stato un sogno o un’allucinazione, ma le è sembrato tutto vero. Il Signor Hayami potrebbe essere l’altra parte di lei, la metà della sua stessa anima. É sicura di averlo toccato realmente, non poteva essere un sogno o un’allucinazione, è stato un attimo di felicità assoluta che ha unito i loro cuori. Non sa se Masumi ha provato le stesse sensazioni e si rimprovera di non aver avuto il coraggio di attraversare il fiume.
La felicità, l’amore e i pensieri si sono impossessati di tutti i presenti. I giornalisti festeggiano al party, gli amici di Maya a loro volta nei “camerini”, Sakurakoji pensa all’amore di Isshin, Kuronuma è semplicemente pensieroso, Ayumi pensa alla Dea Scarlatta e la maestra pensa ad Ichiren.
Il giorno successivo nella stanza d’albergo di Eisuke, sono riuniti i vari collaboratori, in pensiero per il vecchio Presidente che è steso a letto per la stanchezza, ma anche per il giovane che non ha dormito tutta la notte, non ha mangiato e non fa che sospirare. Shori lo va a chiamare perché tutti lo stanno aspettando e lui le risponde di andare avanti. É nella sua stanza, sta ripensando alla sera precedente e a Maya. É convinto che la ragazza lo abbia fatto solo per fargli capire la sua recitazione, perché in fondo lei dovrebbe solo odiarlo, non certo amarlo. Eppure quella sembrava una dichiarazione d’amore, e poi non sa spiegarsi quello che è successo dopo, la sensazione di essere attirati come calamite e ritrovarsi abbracciati. Pensa che sia stata solo un’allucinazione. Mentre è sovrappensiero una domestica lo chiama per rispondere al telefono. Lui è già nella stanza del padre, ma non è del tutto concentrato come suo solito, anzi è particolarmente distratto: urta la tazza di tè che ha di fronte, risponde al telefono con la cornetta al contrario e beve la medicina del padre al posto del tè. All’uscita dell’albergo, Masumi saluta i collaboratori e Shori, dicendo che sarebbe rimasto ancora con il padre e che presto sarebbe tornato a Tokyo per ricoverarlo seriamente. Shori è dubbiosa e in pensiero per Masumi, ma accetta di tornare in città. Tornato nella stanza del padre, Masumi gli conferma che sono tutti partiti. Eisuke chiede a bruciapelo se il figlio si sia innamorato di qualcuna e Masumi risponde di no. Il padre gli ribadisce i suoi compiti come Hayami e gli ricorda che presto dovrà sposare Shori, semplicemente perfetta per il Presidente della Daito Art Production. Il padre passa quindi a parlare della Dea Scarlatta e ne chiede l’opinione al figlio. Masumi, tra dettagli tecnici e personali, conferma che non c’è spettacolo migliore di quello e per quanti capitali possa investire la Daito nessun altro spettacolo può reggerne il confronto. Eisuke concorda ed esprime la sua brama di produrre quello nuovo per rendere leggenda quello di Tsukikage. Vuole che il figlio s’impossessi del dramma ad ogni costo e con ogni mezzo. Passa poi a parlare delle due candidate, conoscendo bene Ayumi, se vincesse lei la prova non ci sarebbero problemi per la Daito a produrre il dramma, ma se fosse Maya, che odia Masumi e non lavorerebbe mai per la Daito, allora sarebbe diverso. Per Eisuke Maya è un ostacolo che va eliminato per quanto ne riconosca il genio. Masumi non vorrebbe rovinarne la carriera, ma il padre gli ricorda di essere stato lui la causa della morte della madre e quindi non deve avere compassione. L’odio per il padre sorge dentro Masumi quando il vecchio confessa che se non sarà Masumi ha rovinare Maya lo farà lui stesso con le sue mani.
Al vecchio tempio, la Signora Tsukikage è a riposo e parla con Genzo della Dea Scarlatta e delle due ragazze. Lei sa che l’anima di Ichiren è dentro di lei, vive in lei e il dramma ne è la prova. Chiede a Genzo cosa stiano facendo gli altri: Ayumi si sta preparando a partire con Onodera e Akame. Maya partirà dopo un paio di giorni e anche il resto degli amici di Maya partiranno a loro volta. Per Genzo le due ragazze non hanno ancora afferrato il loro ruolo, ma la maestra non è convinta e si fa una sonora risata sotto lo sguardo attonito del vecchio amico.
Ayumi sta preparando i bagagli e pensa già al gran lavoro che dovrà fare durante le prove in quanto non sente ancora di aver capito il suo ruolo. Maya invece è sovrappensiero, sta aiutando le amiche a cucinare il pesce, ma in realtà lo sta bruciando tutto, si scusa ed esce con un rafano in mano. Rei è pensierosa, sa che c’è qualcosa che non va nell’amica, è normale che sia distratta ma ora sta peggiorando. Ma Maya sta pensando in continuazione a Masumi. Sa di amarlo e vorrebbe vederlo, non riesce a stargli lontana. La maestra esce in giardino e chiama sia Ayumi che Maya. Vanno al ponte sospeso che porta alla valle scarlatta e lo brucia aiutata da Genzo. Stupite per il gesto le due rivali non capiscono e la maestra intima loro di non cercare la valle dopo quel ponte perché essa esiste solamente nei loro cuori, perché la Dea Scarlatta ormai è dentro di loro. Le due ragazze saranno il ponte che conduce alla valle dei susini e le risposte che stanno cercando le devono trovare nella loro recitazione e non in quel luogo. La maestra sa quanto possa essere difficile il ruolo e quante domante le due giovani si possano porre per rendere la Dea Scarlatta. Anche lei in passato ha avuto molti dubbi e tante domande. Ayumi le chiede come sia arrivata alla sua Dea e la maestra le risponde che non c’è niente da raggiungere. Per lei è stato un vero e proprio risveglio il giorno stesso della prima. In quel momento ha capito di essere un tutt’uno con gli elementi, con gli esseri viventi e con l’universo intero. E quando anche le ragazze arriveranno a recitare le battute d’amore della Dea con convinzione, anche loro avranno finalmente capito il ruolo. Si congeda ansiosa di vedere la loro nuova Dea Scarlatta.
É notte sta piovendo, Maya e Ayumi non riescono a dormire ed entrambe sono uscite fuori a pensare al loro ruolo. Maya vede Ayumi danzare leggiadra e si rende conto dei suoi limiti verso la rivale. Glielo dice e Ayumi perde la pazienza sicura che Maya stia facendo falsi complimenti fin troppo servili. Le urla contro tutto il suo rancore e le sue sconfitte, interpretazione dopo interpretazione. Le urla il suo odio che è arrivato quasi ad ucciderla sul ponte sospeso. Maya piange per i risentimenti della rivale, ne prova quasi pena e questo fa emergere tutta la rabbia di Ayumi che la colpisce in volto urlandole che non le lascerà mai la Dea Scarlatta. Queste parole fanno animare Maya che la colpisce a sua volta. Si azzuffano a vicenda urlandosi l’un l’altra le proprie aspettative, i propri sogni sulla Dea Scarlatta. E’ quasi l’alba, ha smesso di piovere e le due ragazze si guardano sporche e peste. Ridono delle loro condizioni e delle botte che si sono date. Sanno che è ora di separarsi, sono passati due mesi da quando sono arrivate nella valle e adesso è arrivato il momento di tornare a Tokyo. Si salutano e Ayumi ribadisce di essere la sua unica rivale, otterrà la Dea Scarlatta senza imbrogli e sarà anche meglio della Signora Tsukikage. Anche Maya le urla dietro che non si arrenderà e che interpreterà una Dea migliore della sua.
Ayumi parte insieme ad Onodera e Akame. Salutano la maestra e si avviano a Tokyo. Durante il viaggio Ayumi confessa al regista che lei se l’è vista bruta durante le prove e che sottovalutare Maya è un errore che non farà. La prossima volta che si vedranno, sarà allo spettacolo dimostrativo.
Mentre Maya cammina nel bosco pensando alla Dea, Kuronuma pensa allo spettacolo e Sakurakoji a Isshin. Masumi invece è andato a salutare la Signora Tsukikage perché sta per tornare a Tokyo, il suo proposito era incontrare Maya. I due discutono sulla Dea Scarlatta e sui diritti di rappresentazione, ma la maestra sa bene che Masumi non li vuole per lo stesso motivo del padre. Masumi si sente triste perché la ragazza non è in casa e avrebbe voluto incontrarla anche solo per un attimo. Se ne va e mentre l’auto si allontana Maya torna dal giro nel bosco. La ragazza chiede a Genzo chi fosse e l’uomo le spiega che era il Signor Hayami. Maya si dispera, per poco non è riuscita a vederlo. Masumi in auto ripensa a Maya e capisce di provare malinconia, stato d’animo per lui completamente nuovo. Ripensa al fatto che Maya possa essersi rivolta a lui come donna e non come attrice, ne esclude la possibilità, ma non è convinto. Decide quindi di tornare alla valle dei susini per capire Maya e il suo stesso cuore, ma una volta arrivato trova il ponte bruciato e Kuronuma seduto sul ciglio del burrone. Il regista gli racconta le parole della maestra sulla valle dei susini che non è in quel luogo ma nel cuore di ognuno di loro. É solo un’illusione. Masumi si convince che sia stato tutto un sogno, un’allucinazione e il regista si congeda ribadendo che hanno molto da lavorare per rendere quell’illusione realtà. Anche Maya si dispera per non aver visto Masumi e non si capacita di quanto si sia innamorata di lui, è triste e piange solo perché non è riuscita a vederlo.
É sera e Maya non ha mangiato molto. Sulla veranda del vecchio tempio la maestra le chiede cos’abbia. Maya inizia con i timori reali delle prove, di dover andar via di lì il giorno dopo, ma poi le chiede se esistano realmente le anime gemelle. La Signora Tsukikage rimane per un attimo interdetta a quella domanda e poi le spiega che esse esistono se vi si crede. Per lei ed Ichiren era così, incontrare la propria metà è difficile, si può vivere tutta una vita senza mai incontrarla ma quando avviene lo si capisce subito perché le due metà vorranno riunirsi. La maestra le spiega che se mai incontrerà la sua metà non vi dovrà mai rinunciare e se lo sarà realmente anche lui proverà gli stessi sentimenti, quindi dovrà fare il primo passo senza temerne le conseguenze. Le dice anche che la cosa più importante è il legame che c’è tra le due anime, se fosse un amore superficiale non darebbe alcun frutto, mentre invece l’amore della Dea Scarlatta fa capire il perché si è venuti al mondo. Una stella cadente passa nel cielo e la maestra le ricorda di esprimere un desiderio prima che questa sparisca. Maya ripensa a Masumi e a quando disse che il suo desiderio non si sarebbe mai avverato. Un’altra stella, e questa volta la ragazza riesce ad esprimere il suo desiderio.
Quella stessa notte Masumi è arrivato a Tokyo. Mizuki lo aspetta con l’auto pronta a riportarlo a casa, tra i convenevoli gli porge varie carte da controllare, ma l’uomo è stranamente assente. Controlla le carte in silenzio ma in realtà sta ripensando a Maya, alla valle, alle minacce del padre. Lo shock gli fa cadere tutti i fogli. Per un attimo ha un’espressione triste e vuota, impossibile per Mizuki non notarla, ma glissa la situazione porgendo i fogli caduti al suo capo dicendogli che deve essere stanco. Gli porge il programma del ricevimento al quale deve partecipare da lì a tre giorni e lui si sente stretto in una morsa che lo soffoca: il suo lavoro. Mizuki gli porge del caffè già pronto nel termos e discutono sulla Dea Scarlatta. Masumi dice apertamente che è stata incantevole e che in quella valle ha fatto un sogno meraviglioso che porterà con sé per tutta la vita. Un sogno per lui irrealizzabile che forse è scaturito dalla rappresentazione meravigliosa della Signora Tsukikage che si portava ancora dentro e che ha dato vita a quell’illusione. Si rende conto che la sua vita in realtà è molto diversa. Lui vive nella valle dei neon, dove deve combattere ogni giorno finché sarà Masumi Hayami, con tutto quello che ne comporta. Mizuki intanto riesce a vedere una stella cadente, cosa quasi impossibile con le luci della città, e Masumi pensa che i suoi desideri non si realizzeranno mai.
Maya, Sakurakoji e Kuronuma stanno tornando a Tokyo in treno. Il regista ricorda ai ragazzi le prove, che saranno estenuanti e Maya ripensa a Masumi, lo vuole rivedere e vuole sentire da lui che è l’ammiratore delle rose scarlatte. Ripensa alle parole della Signora. Se le loro fossero anime gemelle allora anche lui proverebbe le stesse cose. Deve quindi prendere l’iniziativa come le ha detto la maestra.
Al tempio invece, Genzo e la Signora Tsukikage sono ormai soli. La Signora è contenta che Maya si sia innamorata proprio alla vigilia della rappresentazione, perché anche se non fosse un amore come quello della Dea, sicuramente servirà alla ragazza per fare esperienza. Esperienza di gioia, sofferenza, tristezza, angoscia e tormento d’amore confluiranno tutti nella sua Dea Scarlatta.
Maya è sicura di sé, vuole incontrare Masumi, scusarsi, ringraziarlo e dirgli di essere innamorata di lui: dell’ammiratore delle rose scarlatte.
É arrivata a Tokyo, decisa più che mai, va direttamente alla Daito, ma Masumi non c’è, è al Queen’s Hotel per un ricevimento. Arriva all’hotel, s’informa se il ricevimento è stato organizzato dalla Daito. Mizuki la vede e la saluta chiedendole cosa ci faccia lì. Non sa cosa rispondere e quando vede l’annuncio del fidanzamento dato dalle famiglie Takamiya e Hayami, rimane scioccata. Entra inebetita. Il salone sfarzoso ha al centro i due fidanzati. I presenti sono tutti estasiati e commentano l’anello di fidanzamento: uno zaffiro di almeno 10 carati. Maya si dà della stupida, cosa centra lei in quel mondo. La coppia è più che assortita, stanno veramente bene insieme e Masumi non è mai stato più raggiante. Prende da bere senza neanche accorgersene, ma sta piangendo. Le cade il bicchiere e attira l’attenzione su di sé. Il vecchio Hayami ha un ghigno beffardo e Masumi si gira stupito come tutti i presenti in sala.
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